Altre patologie di genere, come il prolasso degli organi genitali, o per entrambi i sessi il dolore pelvico, la vescica iperattiva e i disturbi della defecazione, contribuiscono a incrementare il corollario dei problemi che incidono pesantemente sulla qualità della vita. Purtroppo, la vergogna e la reticenza, il pensare che questi problemi siano una conseguenza naturale dell’età, inducono le persone a non rivolgersi ai medici ma ad affidarsi esclusivamente all’uso di presidi igienico sanitari (pannoloni).
Il pavimento pelvico è una zona di muscoli e legamenti a forma di rombo che va dalla cosiddetta sinfisi pubica al coccige, “l’osso sacro”. La sinfisi pubica è un’articolazione cartilaginea che unisce le due parti ossee del pube. In altre parole, il pavimento pelvico corrisponde alla parte che si poggia sul sellino quando si va in bicicletta.
Questo fascio di muscoli chiude in basso la cavità addomino-pelvica. Questa area, ovvero la parte inferiore del bacino, è “costruita” in maniera perfetta per permettere il passaggio del bambino al momento del parto: non è costituita da ossa, dunque, ma da muscoli.
In alcuni casi, la zona più esterna del pavimento pelvico (quella cutanea tra ano e apertura vaginale, per intenderci) viene definita perineo, ma molto spesso i due termini vengono usati con lo stesso significato.
Come già suggerisce il nome, il pavimento pelvico ha la funzione primaria di sostegno di alcuni organi, che vi poggiano sopra: l’uretra, la vescica, tutto l’apparato ano-rettale, la vagina e l’utero nella donna. I muscoli del pavimento pelvico li circondano e li tengono su: da qui si capisce l’importanza di mantenere elastico questo fascio muscolare.
Quindi, il pavimento pelvico chiude il bacino verso il basso e sostiene gli organi pelvici (funzione statica). Inoltre, gioca un ruolo importante per le funzioni urinarie, fecali, sessuali e riproduttive. E c’è anche un ultimo aspetto. Questo insieme di muscoli stabilizza il bacino e, in tal modo, partecipa ai meccanismi di statica e di mantenimento della posizione eretta. In pratica, anche la postura dipende dal benessere del pavimento pelvico.
Essenzialmente, gli esercizi di Kegel si eseguono contraendo e rilassando i muscoli del pavimento pelvico. Capire quali sono e quindi quali “allenare” è molto semplice: basta interrompere il flusso di urina durante la minzione. Una volta che si sono individuati e capito il meccanismo di contrazione e rilassamento, l’esercizio si potrà eseguire in qualunque momento della giornata e in ogni situazione.
Per effettuare gli esercizi in modo corretto, bisogna prima di tutto svuotare la vescica, poi contrarre i muscoli del pavimento pelvico e mantenerli “stretti” per circa 5 secondi. Segue una fase di rilascio che deve durare circa 10 secondi. È consigliabile eseguire una serie di 10 esercizi (contrazione-rilassamento) per 3 volte al giorno. Se vengono fatti con costanza, gli esercizi di Kegel possono dare ottimi risultati. Talvolta il medico può suggerire l’utilizzo di alcuni attrezzi da utilizzare per gli esercizi.
Questo tipo di ginnastica può essere particolarmente efficace in gravidanza per rafforzare i muscoli pelvici in vista del parto. Infine, pare sia un buon metodo per non soffrire di emorroidi nel post partum.